
Una riparazione determina sempre un nuovo oggetto.
In un mondo dominato da consumi impulsivi e sostituzioni immediate la riparazione è una modalità caduta in disuso, ma quella del riparare con arte può essere considerata a tutti gli effetti nella sfera del design. La tecnica del Kintsugi viene utilizzata soprattutto da giovani artigiani alla riscoperta di antiche tecniche di tutto il mondo per riparare, rianimare e ridisegnare oggetti. Iniziando dal raccogliere frantumi. Artigiani designer che esplorano sempre più spesso la filosofia del recupero rendendo il risultato finale innovativo e contemporaneo nonostante sia legato a tradizioni e tecniche desuete.


Il Kintsugi è un vero e proprio trend – tradition
che incuriosisce anche i colossi del lusso. Pezzi Limited edition e capsule collection, che siano legati alla riscoperta delle tecniche artigiane e al Riciclo, al Green e alla Memoria sono il vero trend di questi ultimi anni.

C’è una metafora molto attuale dietro il Kintsugi, un insegnamento.
Il Kintsugi impreziosisce l’oggetto unendo i cocci con metalli preziosi come l’oro e l’argento insegnandoci che da un banale gesto di sbadataggine si può trarre giovamento; si può ridisegnare una nuova vita dello stesso oggetto e quell’errore cancellato, quella cicatrice nobilitata, non solo diventa altro, ma il segno raffinato di una nuova estetica. Nell’oggetto ricomposto, le nuove linee saldate dai metalli preziosi, assolutamente casuali e determinate dalle precedenti rotture, e’ un modo per dirci che si può ripartire dagli errori, per insegnarci a guardare alle cose con un approccio e un metodo di design che parte da lontano.

Il kintsugi ( AFI: [kjĩnts͡ ɨβɡji]), o kintsukuroi ( letteralmente “riparare con l’oro”) è una pratica giapponese che consiste nell’utilizzo di oro o argento liquido o lacca con polvere d’oro per la riparazione di oggetti in ceramica (in genere vasellame) usando il prezioso metallo per saldare assieme i cocci.