Home decor, La Febbre dei Florilegi

Uno scenario estetico divenuto una febbre.

E’ la febbre dei fiori, quella che attraversa tutta la casa e gli arredi. Non solo giardino e terrazzo, anche interni. Una mania che abbatte il confine fra il chiuso e l’aperto. Come? Scegliendo florilegi su oggetti in vetro, ceramica e arredi tessili che non appartengono più soltanto all’esterno.

Da dove nasce questa mania?

Perché questo desiderio di raffinati arredi e oggetti decorati con temi floreali?

A indagare fra desideri e manie, e a guidarci nella metafora del florilegio, fra erbari, tulipomanie, libellule, api e farfalle di Seguy “intagliate e glassate, sotto vetro” fra storie, miti e leggende dei florilegi  è Cristina Casali, artigiana milanese, artefice delle collezioni Pulchra Imago,  creatrice di collezioni di oggetti in vetro purissimo veneziano, cristallo e arredi tessili personalizzabili.

Con le sue linee di pezzi unici, home decor, Made in Italy, destinati alla casa, al giardino, al terrazzo, Cristina Casali ha scelto di  decifrare e raccontare e utilizzare pe ile sue decorazioni le immagini  del passato (più esatto scrivere florilegi) proponendole su oggetti, arredi  e abbigliamento, approfondendone classificazioni, provenienza, curiosità e rianimate su piatti decorativi, presse papier, svuota tasche, cuscini, tendaggi, tovaglie, biancheria per la casa e piccoli pezzi basici di abbigliamento.

Un territorio di esordio, quello delle linee casa Pulchra Imago, che noi definiamo “storico-poetico” con le originali collezioni passe-partout, sempre più ampie che da piatti e vassoi arrivano agli  arredi  e all’abbigliamento, pezzi unici, limited edition per un guardaroba basico donna, evocativo e contemporaneo.

Botanica fra moda e interior.

In queste ultime stagioni, non si può che parlare di  un vero e proprio assedio e tripudio di florilegi. In casa e addosso. Uno scenario estetico che attraversa moda e interior.

Se volessimo cercare una risposta a questa tendenza in atto non potremmo che  ravvisarla nella  sfilata Uomo primavera-estate  2022 di Rei Kawakubo, stilista di Comme des garçonne, che intitola il suo fashion show  The Existence of Flower, dove la stilista abbandona il nero abissale, notturno e drammatico “forma-informe” del guardaroba maschile – che da sempre  contraddistingue la maison – in virtù di un pullulare di germogli e fiori che attraversano camicie e pezzi iconici del guardaroba maschile.

Per una volta la febbre dei fiori attraversa ogni cosa, quasi a voler esorcizzare e stemperare con i colori preziosi della natura, il buio dei nostri tempi.

Dobbiamo trovare il nuovo in questo mondo di oscurità, dichiara Rei Kawakubo.

Della curiosità per erbari, fiori e piante nelle loro varietà più esotiche e ricercate ne abbiamo scritto in questo articolo in merito alle carte da parati floreale dove dettagli, germogli e foglie, colori polverosi, petali cartacei, composizioni di boccioli appassiti e vivificati, attraversano pareti e arredi delle nostre case.

Il materiale cercato e scelto da Pulchra Imago è classificato e categorizzato come Animalia, Affreschi e dipinti, Botanica, Iniziali ed è ricondotto su  oggetti con l’antichissima tecnica della poticomania.

Che cos’è la Poticomania?

E’ la mania dell’intaglio. Risale all’antica Cina. E’ una tecnica di decorazione fatta di ritagli e intagli di immagini molto simile al decoupage. Diventò popolare negli ultimi momenti di sfarzo della corte di Versailles, prima della Rivoluzione Francese.

“Impiego una settimana a realizzare un piccolo oggetto Pulchra Imago – dichiara Cristina Casali – la tecnica  della poticomania richiede un lungo tempo di ricerca e gestazione dovuta alla composizione sull’oggetto, alla scelta del dettaglio. Precisione e meditazione. Tecnicamente ho pensato che se avessi messo sotto il vetro l’immagine, lavorandola al contrario,  incollando le figure sotto e non sopra l’oggetto avrei ottenuto un risultato indelebile e resistente, più lucido e brillante”

Sono tanti e curiosi  i messaggi da decifrare nelle illustrazioni scelte dall’artigiana  che decorano  i suoi oggetti. Simboli a noi sconosciuti, ed è per questo che ogni oggetto disegnato e finito (personalizzato) è corredato di una scheda, una  sorta di carta d’identità “storica” che illustra e racconta l’immagine e il decoro.

Personalizzare grottesche allegorie.

Un territorio assediato di immagini cartacee, storie e leggende, quello floreale- botanico di Pulchra Imago. Bellicoso-misterioso- fatale, che non è fatto solo di fiori e germogli, piante officinali ed erbari, ma si alterna anche a drammatici bestiari medievali e a grottesche, ironiche, felici, caricature di allegorie dipinte.

Come le rappresentazioni dei mestieri e degli alfabeti satirici illustrati e ricondotti su tele e lini tessuti recuperati e personalizzati per cuscini e biancheria per la casa, per chi sceglie fra le tante proposte del marchio oggetti e arredi dall’aspetto vissuto rianimati con le stampe Pulchra imago.

Perché nascono le illustrazioni botaniche?

A chiarirlo è la stessa artigiana: “Sono tante le illustrazioni che nel passato nascevano dall’esigenza di catalogazione scientifica di erbe e piante. Come nel caso di Basilius Besler, che realizzò quello che tutt’ora è considerato il più bel florilegium del Seicento. Un raccolta di tre volumi, con oltre trecento tavole a colori da lui stesso dipinte, incise e stampate. Una sorta di catalogo di fiori e piante, esotiche e rare per quel tempo, coltivate sotto la sua direzione per il giardino Hortus Heystettensis che realizzò su commissione del vescovo di Eichstatt, vicino Norimberga”.

Hortus Heystettensis Basilius Besler, Germania 1613

L’illustrazione e il suo utilizzo.

E’ risaputo del potere di un’immagine.  Sotto questo aspetto vasta è la letteratura che attraversa la storia dell’arte, l’estetica, l’antiestetica, la semiotica. Letteratura che riconduce solitamente a un concetto molto semplice, quasi al limite del banale: quanto, nel tempo, la figura scolpita e disegnata abbia assunto sempre valore narrativo, didattico, educativo, morale, prima che estetico, a causa della sua immediatezza.

Lente di ingrandimento Pulchra Imago

Le figure “rappresentate” hanno attraversato la scienza, le religioni, il Bello il Brutto, il dramma, la commedia, il bene e il male in tutte le epoche. Da sempre le immagini con le loro rappresentazioni dipinte, nei modi più disparati, hanno attraversato orizzonti  politico- sociali, utilizzi coercitivi – nefasti – consolatori- curativi. Per quest’ ultimo appello alla cura dello spirito e dell’anima – di cui oggi abbiamo tanto bisogno – basta pensare alla rappresentazione / funzione visivo-catartica del racconto e della fiaba con le illustrazioni per bambini.

Sembra quasi paradossale, surreale, evocarla a noi stessi, questa funzione  catartica (?) delle immagini, in un quotidiano – internettiano domestico, che riflettiamo sempre meno (?) sul loro peso nei social.

Decor e dettagli Pulchra Imago.

Alla riflessione sul significato dell’immagine l’artigiana  di Pulchra Imago fa seguire una puntualizzazione sulle sue scelte decorative fatte esclusivamente di dettagli; indaga e sceglie immagini riposizionando dettagli su oggetti di vetro e cristallo. Soprattutto particolari di illustrazioni scientifiche, dipinti medievali, rinascimentali, per poi passare al Settecento e all’Ottocento, all’Art Nouveau.

“Non è soltanto il desiderio di riportare sull’oggetto una bella immagine ( Pulchra Imago tradotto dal latino vuol dire Bella Immagine) ma di riaccendere  il discorso narrativo “consolatorio”  felice e  ironico  – come nel caso della proposta  delle illustrazioni di mestieri grotteschi in veste storica – dovuto proprio all’immagine in sé, sottraendola al contesto  d’origine,  posizionandola in nuove circostanze di interior, a portata di mano, su piatti, vassoi e pezzi di arredo tessile; cioè in una casa moderna in chiave ironica, contemporanea, rinnovandone il linguaggio e l’estetica “.

Il materiale utilizzato da Pulchra Imago è estratto da dipinti noti e meno noti, ma anche da copertine di libri telati scovati in biblioteche antiche, la vera passione di Cristina Casali.

“Mi affascinano materiali visivi dai tratti gentili, anonimi e trascurati,  curiosi, eccentrici e grotteschi, quelli che immortalano  lo spirito di un’epoca, un’emozione, un’idea. Mi interessa catturare il dettaglio, tanto quanto riportare la fonte, fare luce sulla storia dell’immagine che mi ha affascinato, incuriosita,  il soggetto, il suo significato, il simbolo, spesso incomprensibile a distanza di secoli” 

Piatto Pulchra Imago. Acquerello ripreso dal libro di Karlsruher Tulpenbucher, 1730

L’immagine è posizionata sull’oggetto con la tecnica dell’intaglio e il paziente, meticoloso, utilizzo del bisturi, sotto il vetro cristallino dei piatti veneti di alta qualità.  Ogni dettaglio e sfumatura  delle antiche stampe risulta leggibile e trasferito con fedeltà. Ogni pezzo Pulchra Imago è un progetto a sé, il risultato di un lavoro meticoloso fatto di ricerca storica e sapiente tecnica artigianale. Ogni pezzo è unico,  accompagnato da una carta d’identità storica che racconta dell’opera, del perché, del dove, come e quando sia nata, custodita, ritrovata, con i suoi curiosi dettagli  e aneddoti che l’accompagnano.

Questo piatto che riprende un’illustrazione del XVII secolo di Maria Sybilla Merian è stato premiato al Flora et Decora di Milano, la fiera dedicata al florovivaismo e a selezionati artigiani che propongono oggetti, decorazioni e arredi per il giardino, la casa, il terrazzo, utilizzando tessuti e capi di abbigliamento realizzati con materiali naturali in lino, canapa, cotone, lana a tema floreale, arte orafa, profumi. Tutto nel rispetto dell’ambiente, senza utilizzo di sostanze chimiche.

Il tema della metamorfosi: farfalle.

Abraham Mignon. Natura morta con fiori, orologio, libellula. 1660

Negli oggetti Pulchra Imago che abbiamo scelto ricorrono frequentemente fiori: l’iris , l’aquilegia, il gelsomino, farfalle  e libellule Seguy.

“Insetti che sono segni di richiamo al Divino e al Paradiso, ma anche al mondo brulicante della Terra. Allegoria di una Fine, di un Inizio, di una Metamorfosi. Come nel tema delle farfalle e del bruco, delle mosche infernali, delle api sacre”.

Come nel dipinto del 1660 di Abraham Mignon che segna il tempo (col simbolo dell’orologio) sospeso nell’esistenza del fiore e della libellula. Le libellule Seguy disposte, sovrapposte  in trasparenza nello stesso oggetto Pulchraimago  sono anche su altri oggetti riposizionate in modo da comporre tagliate separatamente un unico pezzo: una grande assiette tonda  destinata  a essere  vassoio personalizzato, accompagnato da piattini multiuso o raffinati cachepot.

Curioso è l’incontro su questi vassoi con i tulipani screziati e lumaca, fra il  pittore fiammingo Hermann Henstenburgh,  Jacob Marrell –  l’ illustratore di altrettanti tulipani screziati – e Sybilla Maria Merian scienziata, viaggiatrice e a sua volta straordinaria illustratrice botanica  sotto la guida di Marrell.

La febbre consolatoria  dei tulipani.

Jacob Marrell, 1600

 

Con Jacob Marrell scoppiò nei Paesi Bassi quella che è passata alla storia come la Tulipomania, la famigerata, storica  febbre dei tulipani screziati, il fiore delle steppe asiatiche che in Europa fece perdere il lume della ragione a pittori ed aristocratici, tanto da provocare  una bolla economica-speculativa sui prezzi di questi fiori dipinti, che arrivarono a livelli stratosferici. Tutti, aristocrazia in primis,  facevano a gara per aggiudicarsi una natura morta con i rari tulipani screziati.

Insetti fra sacro e profano.

Pieter Claes. Natura morta con pasticcio di Pavone. Olanda 1627

Se tutta la natura rappresentata nella sua vanitosa bellezza esotico- floreale provocava smania di possedere dipinti con fiori rari, quando a rappresentarla erano insetti, la simbologia ritraeva purezza, virtù, doni divini. I disegni degli insetti hanno un simbologia precisa, così come nei dipinti di Claes dove le vivande diventano simboli di piaceri della vita, col vino e il pane a simboleggiare l’incrocio di fede, morte e resurrezione.  I suoi cesti  colmi di frutta matura, fiori improbabili e appassiti connotavano la caducità dell’esistenza.

In tutte le società e nelle culture artistiche del passato si assiste all’interpetrazione di tanti minuscoli insetti in chiave simbolica di forza e nobiltà d’animo, come nel caso delle api. L’iconografia dell’ape (ripresa in questo fermacarte di cristallo Pulchra Imago) è antichissima, spiega Cristina Casali, la ritroviamo nelle culture mediorientali, egizia, greca, romana. A indagarne il mito, il padre degli dei, Zeus, era chiamato Melisseo, Uomo-ape, perché nutrito sin da piccolo dalle api di Creta e soltanto per riconoscenza donò a questi piccoli insetti l’oro del corpo, il colore del miele, che per millenni venne associato a nutrimenti divini e all’ambrosia, più tardi presso i Celti, bevanda sacra.

Le sacerdotesse del tempio Eleusi venivano chiamate Le Api e nella cultura religiosa cattolica, dalle api proviene la cera delle candele che illuminavano le chiese. Le misteriosi api – riprese in questo svuota tasche  dalla copertina di un libro a tema naturalistico di epoca vittoriana – appaiono e scompaiono con le stagioni, il freddo e il caldo; nel sud Italia al battere di coperchi di latta si raccolgono in sciame e tornano richiamate misteriosamente dal suono all’alveare. Nell’antico Egitto rappresentavano le anime pure, perché nate delle lacrime del re. L’ape aveva il potere di riportare in vita, se fosse entrata nella bocca del defunto. In un manoscritto del 1300 volano disposte in schiera, in file di tre, moltiplicate per tre, a costituire nove unità. Misterioso codice numerico, tanto quanto la leggenda sulla nascita della Chiesa, che al suo sorgere fu vista come l’architettura di un alveare, animata da api laboriose e obbedienti.

L’interesse per fiori e insetti fu fonte di ispirazione naturalistica anche per  Joris Hoefnagel vissuto nel  ‘500, anch’egli di origine fiamminga. Mira Calligraphiae Monumenta è un trattato di calligrafia d’arte commissionato all’artista  da Ferdinando I D’Asburgo. Gli insetti e in particolare le libellule e le farfalle divennero motivo di studio e ricerca su motivi decorativi soprattutto nei primi del Novecento. Dall’Art and Craft Aesthetic Movement inglese, al Liberty, all’Art Nouveau,  al Deco, troviamo esempi in cui la simmetria e la geometria delle forme di questi piccoli insetti ispirarono particolarmente la creatività degli artisti dell’epoca, dove la decorazione trova la sua massima espressione.

Satira su stampe tessili.

Sono più di novanta le stampe tessili grottesche dei mestieri recuperati da Pulchra Imago che ripropone in veste storica quelli del Farmacista, del Tappezziere, dell’Orologiaio, rappresentati in allegorie grottesche su arredi tessili.

 

La visione ironica  e grottesca dell’epoca rivive su oggetti e piccoli pezzi  tessile contemporanei , realizzati sartorialmente con tele di recupero, vecchie tovaglie e lenzuola, cuscini di lino, abiti recuperati, camicie rianimate. Un tributo al passato in veste contemporanea. Su questi vassoi in vetro veneziano  le stampe allegoriche dell’orologiaio e sua moglie, sono del Settecento francese.

Le stampe di Martin Engelbrecht e di Nicolas Larmerssin venivano realizzate in origine su trame, e solo successivamente dipinte ad acquerello. Sono rarissimi gli originali. Larmerssin realizzò oltre novanta rappresentazioni dei mestieri d’epoca in allegoria grottesca.

Molto verosimilmente Engelbrecht nato nel 1684, fu influenzato dai disegni di di Nicolas Larmerssin, nato cinquant’anni prima e dalle sue visioni fantastiche e grottesche. Le tavole dei mestieri Pulchra Imago dei due “Arcimboldo dei mestieri” sono disponibili sia per creazioni su vetro che su tessuto.

L’alfabeto grottesco settecentesco di Martin Engelbrecht è  personalizzabile su tendaggi, tovaglie e cuscini proposti in cotoni recuperativecchi tessuti, antica tela, tovaglie e lenzuola rammendate, su tutto ciò che parla di ri-uso e vissuto che Pulchra Imago propone nobilitato.

Cuscini in puro lino con stampe di Giovanni Battista Piranesi, 1700

_Riuso di vecchi tessuti e abiti

_Riciclo creativo di illustrazioni storiche

_Fatto a mano e artigianalità 

_Recupero di antiche tecniche creative

Quando le collezioni prevedono l’utilizzo di tessuti, sono questi  i temi nel dna di Pulchra Imago. L’utilizzo di lini  invecchiati e canapa tessuta a telaio, cotoni, lane, materiali recuperati da corredi di famiglia che vengono rianimati, nobilitati, personalizzati in base al gusto e all’esigenza del cliente. Materiali  invecchiati che si alternano  per un arredo sostenibile:  nuovi lini, nel loro colore naturale, come quelli dell’azienda Cuore di lino che tratta solo lino, in modo sartoriale.

Cuscino in puro lino con stampa a Iniziale N di Theodore De Bry, 1600

Miniature su tessuti e vetri.

 

La lettera “A” miniata appartenne ad un papa e fu invece ritrovata sul suo libro di preghiere. Introduce alla serie degli alfabeti (grotteschi) ricondotti su piatti e diluiti su arredi tessili e abbigliamento.

 

“La foglia oro veniva realizzata a mano da artisti, i “battiloro”. I fogli di  pergamena detta cartapecora, erano ricavati da una membrana di pelle di animale (agnello, vitello) che doveva essere pressata e conciata da specialisti. Gli inchiostri venivano ottenuti e composti macinando con perizia chimica insetti. Gli ornamenti tipografici che abbellivano i libri antichi sono per me un avere passione, una fonte inesauribile di idee. L’equilibrio grafico delle forme sinuose, i colori patinati mi affascinano e spingono a sperimentare nuovi utilizzi”.

L’universo Pulchra Imago è alchemico, composito, Cristina Casali ricerca  associazioni inedite, come nel caso delle illustrazioni di Anton Seder e Maurice Pillar Verneuil, due fra i piu innovativi ed estrosi illustratori e pittori del passato.

Anton Seder fra oro e ferro.

Anton Seder diresse una rivista di successo dedicata alle arti e ai mestieri, si occupò di scultura, progettazione di edifici, pannelli decorativi, lasciando numerosi dipinti e disegni di arte orafa e lavorazioni del ferro, basati sulla libera interpretazione decorativa di piante fiori. I particolari sono riproposti su piccoli oggetti.

Anton Seder. Chiocciole e foglie su vassoi.

 

Anton Seder. Studi per portacipria portasigarette, specchio in oro; fregi e cancelli in ferro.

Maurice Pillar Verneuil fra animali e fiori.

Nato nella seconda metà dell’Ottocento Maurice Pillar Verneuil fu un illustratore  che percorse il periodo dell’Art Nouveau e Deco.  Fu allievo di Eugene Grasset con cui collaborò creando numerosi motivi decorativi mutuandoli sul mondo animale, meno dal vegetale. Risentì molto dell’influenza giapponese (visse a lungo in Oriente) e fu uno de primi a dedicarsi a piastrelle, carta da parati, tessuti e poster pubblicitari.

Maurice Pillard Verneuil. Pappagalli. Decorazione ornamentale su vassoio Pulchra Imago.
Packaging Pulchra Imago hand made in panno lenci

 

Abbigliamento, camicie, chemisier: recuperate e fatto a mano. The Treasury of Ornamental and Religious Art.

Questi florilegi sono miniature tratte da antiphonali settecenteschi stampati su camicie bianche used, rianimate e nobilitate.

E’ da qui che parte la nuova “indagine” dell’abbigliamento Pulchra Imago definito da una lenta, profonda, trasformazione del tempo, recuperando la dimensione del fatto a mano con l’utilizzo di tessuti e capi di abbigliamento used per condurre in una nuova sfera del Bello.

 

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Riguardo Mariano

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